benesse a Vietri


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Vietri sul Mare

Venendo da Napoli il sogno inizia già dopo la galleria autostradale di San Liberatore. Già al primo curvone dell'autostrada Napoli - Salerno, lasciando Cava de' Tirreni, gli occhi s'illuminano con la cupola maiolicata di San Giovanni Battista, col sole e col mare di Vietri sul Mare. Si dice che sia uno dei tratti autostradali più belli d'Italia, a tal punto, da spingere l'allora "Autostrade Meridionali" a fare una pubblicazione ad hoc. Ma proseguendo il viaggio, l'uscita è Vietri sul Mare. Da lì si va anche verso la Costiera Amalfitana. Proprio Vietri sul Mare, patrimonio Unesco è definita la "prima perla della Costiera Amalfitana". Incastonata tra la nobile e storica Cava de' Tirreni e il capoluogo provinciale di Salerno, Vietri sul Mare è comune di antica tradizione ceramica. Le sue opere ed i suoi colori sono il vanto di una comunità che lavora argilla, disegna e produce fin dalla nascita. I due fratelli, la torre Crestarella (che fu dimora anche dello scrittore Prezzolini), la Villa Guariglia (che fu residenza dell'ambasciatore Guariglia e che ospitò il re nei giorni di Salerno capitale), il ciucciariello vietrese (di verde colorato) sono i simboli identitari di un territorio che li conserva gelosamente. Geograficamente il comune che ospita più di ottomila abitanti, si compone di sei frazioni. Oltre al capoluogo, c'è la frazione costiera Marina che accoglie proprio uno dei simboli del Comune, impressi del gonfalone: I due fratelli.
Due scogli imponenti visibili da ogni angolo. La leggenda narra che un giorno in riva al mare i due fratelli, mentre custodivano il proprio gregge di pecore in prossimità della spiaggia di Vietri, restarono incantati dalla bellezza di una fanciulla che facendosi cullare dalle onde nuotava lì dinanzi. Ma, all’improvviso il mare si agitò e i due si gettarono con ardore per salvarla dalla tempesta e perfino le pecorelle li seguirono, ma invano: tutti finirono per annegare. Il re del mare non riuscì a salvarli, ma colpito da tanta generosità, affinché venissero ricordati per il loro coraggio e la loro bontà, li trasformò in due scogli che da allora sono da tutti chiamati i due Fratelli e gli scogli piccolini sono ancora detti le pecorelle.
Ma Marina porta con sé anche una ferita enorme. Insieme a Molina, altra frazione, furono devastate dalla tremenda alluvione del '54. Decine i morti, immensa la distruzione della furia del torrente Bonea che attraversa in pieno che due località. Un alluvione che cambiò geograficamente Marina dove il mare arretrò notevolmente. Lasciando il mare e salendo in su ci sono le frazioni di Benincasa e Dragonea, da un versante e Raito ed Albori dall'altro. Proprio Albori è ritenuto essere uno dei borghi più belli d'Italia. Scendendo più giù c'è Raito che come un presepe sovrasta Vietri sul Mare. Lì c'è Villa Guariglia che ospita anche il museo della ceramica vietrese.
Da quella Villa (trasformata anche in un set durante la fiction Rai Capri) è possibile ammirare tutta la bellezza di un territorio. Lo sguardo arriva a Marina, con la sua lunga costa dove primeggiano le due strutture balneari. Si vede il porto e la maestosità di Salerno.
Ed arriviamo a Vietri sul Mare. Si è immediatamente colpiti dalla particolarità del Corso Umberto, colorato delle botteghe che realizzano e vendono ceramica. Tanti negozietti al cui interno c’è il laboratori dove artisti da anni creano le loro opere che vengono esposte nelle vetrine. Non c’è angolo del territorio che non abbia un elemento ceramico. Come la processione di San Giovanni Battista (santo patrono di Vietri sul Mare), disegnata su un pannello che si trova nel caratteristico vicoletto Passariello. E sono proprio i vicoli di Vietri sul Mare la caratteristica di un territorio ricco di storia. Dalla chiesa di San Giovanni raggiungono il centro per poi snodarsi nelle aree interne, nel vero centro storico. Anche qui la ceramica non manca. Ci sono le quattordici stazioni della Via Crucis realizzate su pannelli in ceramica da artisti del luogo. Accanto al corso e ai vicoletti c’è la panoramica passeggiata di via Madonna degli Angeli, che all’ingresso ospita la maestosa ed artistica fabbrica Solimene, realizzata dall’architetto Soleri. Giù, di recente costruzione, c’è la Villa Comunale, considerata da molti, un vero e proprio angolo di paradiso. A picco sul mare, accoglie l’anfiteatro e percorsi. Tutto realizzato con cura e naturalmente in ceramica.

Andrea Pellegrino
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Andrea Pellegrino


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